Gli 80 e 90 hanno poi confermato questa nuova realtà. Le attività artigianali che un tempo rappresentavano diffusamente il cuore pulsante di una parte dell’economia, hanno assunto un ruolo relegato e quasi iconografico di una realtà passata, ormai da proteggere e valorizzare come un opera d’arte.


Ormai tanto tempo è passato da quegli anni e tante altre cose sono accadute ma la nostra sartoria ha sempre continuato a mantenere i ritmi di sempre scandendo il tempo con le due collezioni annuali, ed adeguando le proprie linee, la propria creatività, e le proprie scelte al continuo mutare delle esigenze della “Moda”, senza mai perdere il proprio stile e la propria personalità creativa.


Oggi, accanto a Vanna e Giancarlo c’è la figlia Simona che ha sostituito la nonna Anna assicurando, così quel ricambio generazionale che permette di inalterata la tradizione familiare.

La Storia


La storia della nostra attività affonda le proprie radici nella prima metà del secolo scorso ed esattamente  nel 1926 quando la  giovanissima Anna (allora quindicenne) dopo aver imparato le prime nozioni del mestiere in una piccola sartoria del paese dove abitava, si trasferì a Firenze ed ospitata da alcuni parenti incominciò a frequentare alcune delle più importanti sartorie della città.



Non fu certo un inizio facile per Anna, vista la giovane età e le reali difficoltà lavorative di quei tempi, ma la grinta e la determinazione che l’hanno sempre contraddistinta gli furono grandi alleate; difatti appena sette anni dopo, nel 1933 fu in grado di aprire una piccola sartoria per proprio conto.


Quello fu un anno molto importante infatti nel mese di ottobre nacque il figlio Giancarlo che successivamente  seguì le orme della madre diventando l’attuale titolare della sartoria.

Gli anni che seguirono furono molto duri, la difficile situazione economica in cui si venne a trovare l’Italia di quel periodo e la successiva gu La erra che ne scaturì, rallentarono lo sviluppo e la crescita dell’attività, ma nonostante tutto, la piccola sartoria era già riuscita a farsi un nome in Firenze ed il lavoro e le soddisfazioni professionali non mancarono mai, nemmeno in quel periodo così buio e tragico.



Gli anni del dopoguerra così ricchi di occasioni ed opportunità costituirono un importante momento nella storia della nostra attività, Firenze stava sempre più diventando il centro italiano della moda.

La tradizione artigianale della nostra città fu pervasa da quello spirito imprenditoriale che caratterizzò tutti gli anni cinquanta, in poco tempo fiorirono in Firenze moltissime sartorie ed il mondo della moda divenne uno dei settori Trainanti dell’economia cittadina.

Nacquero in quel periodo le manifestazioni di Pitti, ed inoltre era uso per le sartorie di allora di   presentare le proprie collezioni anche in altre città del sud e del nord Italia.



Ed è in questo quadro che il figlio Giancarlo, terminati gli studi, iniziò la propria formazione professionale prima come apprendista presso alcune delle più grandi sartorie fiorentine ( Pellegrini, in Via della Vigna Nuova - sLetterio Speciale, Via Martelli - Sartoria. Maurilio Rossi, Lungarno Corsini) e poi come sarto nella sartoria di alta moda femminile di Cesare Giudi in  Palazzo Ferroni.


Nel frattempo frequentò alcune delle più importanti scuole di moda tra cui una nota  scuola di figurino, ed è proprio in quell’occasione che Giancarlo incontrò Vanna che sarebbe diventata presto moglie e compagna di sempre.

Vanna aveva nel frattempo seguito una strada parallela, anche lei figlia d’arte aveva  lavorato in alcune sartorie prima come modella, poi imparato il mestiere, come collaboratrice.

Nel 1956  Giancarlo entra ufficialmente come coadiutore nella sartoria della madre Anna, e poco dopo anche Vanna inizia la propria attività presso di loro, parte dal questo momento una nuova fase per l’attività che porterà, quattro anni dopo, all’apertura del nuovo grande atelier in Piazza della Signoria.


Il trasferimento nella nuova sede impresse un nuovo slancio all’attività sartoriale della ditta, iniziano da allora le presentazioni delle due collezioni annuali quella autunnale-invernale nel mese di ottobre e quella primaverile-estiva nel mese di marzo; iniziano i primi contatti e le prime collaborazioni con alte realtà sartoriali di Parigi, Milano e Roma; in poco tempo la sartoria diventa uno dei punti di riferimento dell’alta  moda nella nostra città.


La nascita delle industrie di confezione su misura, il modificarsi dei costumi sociali, le nuove opportunità e le contraddizioni  degli anni 70 hanno modificato radicalmente il ruolo della sartoria. L’attività sartoriale di alta moda cessa di essere il punto di riferimento nel settore dell’abbigliamento e diventa,  un’attività di nicchia, riservata solo ad una clientela particolarmente selezionata ed esigente.

Hautes coutures

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